martedì 17 dicembre 2013

Il privilegio di ridere e far ridere

Anche oggi, prima di scrivere, sono entrato in crisi di argomenti. Il punto è che i temi che si vogliono trattare sono tanti e i problemi nascono quando questi devono essere sviluppati.
Poi però la lampadina si è accesa e almeno per oggi so di cosa parlare.

L'umorismo, l'ironia, la comicità, il sarcasmo, sono parole che descrivono modi di dire e di fare volti a far ridere e riflettere. Questo binomio risata-pensiero oscilla in base alla qualità dell'affermazione: se si pronuncia una battuta grassa, essa non nasconde perle di saggezza (o almeno dovrebbe essere così), quando invece la frase pronunciata risuona come serpentina e pungente, allora ecco che dietro quell'insieme di parole molto probabilmente risiede un concetto che va molto al di là della battuta ed invita a riflettere.

Andando oltre le proprie preferenze, una battuta è essenzialmente un corpus di parole che almeno nella teoria dovrebbe suscitare sorrisi e risate. Niente di più naturale e piacevole ma niente di più delicato e sottile.
Pirandello (ebbene si, ho reminiscenze del liceo) distingueva tra comicità e umorismo: la prima è un qualcosa di ingenuo e disinteressato, la seconda è un che di più amaro. Lo scrittore nel saggio l'Umorismo (1908) spiega, disserta e ragiona su questa differenza e ci fa capire che dietro una semplice frase si cela un qualcosa di più complesso e intricato.
Ancora più ramificato è l'uso che si fa del sarcasmo. Come dicevo in un precedente articolo, la politica italiana verte (quasi) esclusivamente su slogan e frasi divertenti (la battuta, cosa nobile, al servizio della ricerca del voto).

Ma senza addentrarci nel pensiero di grandi scrittori (non riuscirei a rendere bene i loro concetti) mi limito ad esaltare e a mostrare apprezzamento verso tutto il mondo della battuta e dell'umorismo, del sorriso e della risata.

La relazione che intercorre tra espressione (verbale e gestuale) e risata è benefica a prescindere: la risata nel caso della comicità grassa fa stare un po' meglio le persone che possono essere tristi e il sorriso nel caso della pungente battuta fa riflettere e scardina miti e falsità.
A ben pensare, l'umorismo e l'ironia sono gli strumenti al servizio dei rapporti sociali e dell'intelligenza.
La scienza avvalora questa tesi poiché sono sempre più numerosi gli studi che confermano che dietro una risata o un sorriso l'individuo sviluppa una sensazione di felicità e allegria, nella migliore delle ipotesi riesce a guardare con ottimismo la realtà che lo circonda.
Altre ricerche mettono in luce che il sorriso è contagioso e migliora l'ambiente della comunità.


Insomma, come le cose più belle, l'umorismo e la risata sono azioni semplici e naturali. Il mio augurio (che faccio anche a me, permettetemi) è che non dobbiamo mai smettere di essere comici (tutti lo siamo), di essere pungenti, di ridere e di sorridere. L'umorismo fa stare bene e fa ragionare … Forse nel mondo dell'espressione, non c'è niente di più bello ed efficace.

Corrado Schininà

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